Dall’azienda agricola più piccola al conterzista, la gamma delle falciatrici a dischi Krone abbraccia ogni esigenza agronomica e di budget con 45 modelli e larghezze da due a oltre 13 metri
Unico denominatore comune, gli elementi falcianti a disco. Robusti, efficienti e a manutenzione zero. Ciò che fa poi la differenza è la composizione tecnologica con cui questi vengono offerti al mercato. La gamma Krone delle falciatrici a dischi spazia infatti dalla serie di attacco “Am”, abbordabile quanto a investimenti pur offrendo feature di ottimo livello, alle “Big M”, falcia-condizionatrici semoventi ad alte prestazioni che guardano al segmento della fienagione professionale praticata su ampie estensioni. Nel mezzo, una ricca scelta fra modelli portati e semi-portati, a uno o due corpi posteriori, abbinabili o meno a un terzo corpo anteriore. Il dna tecnologico dei diversi modelli della Casa tedesca è però il medesimo, un disco alquanto tagliente che assicura efficienza e affidabilità dell’attrezzatura indipendentemente dai diversi profili di missione cui essa è chiamata, sia che si tratti di soddisfare piccoli agricoltori che tagliano il fieno in montagna, sia che si sia al cospetto di grandi contoterzisti che processano medicai e prati polifiti di pianura. Ai primi guarda la già citata serie di attacco “Am”, a breve sostituita dai nuovi modelli “ActiveMow”, allestita con un corpo falciante portato di tipo “EasyCut”, interamente saldato per garantire il suo ingrassaggio permanente e quindi l’esigenza di minime manutenzioni, ovvero la sostituzione dei coltelli e dei pattini di appoggio quando usurati dal lavoro. Flessibili e affidabili, le “Am” presentano teli di protezione fissati su telai autoportanti che consentono di falciare senza intasamenti anche campi in forte pendenza. Sotto di essi operano sei elementi di taglio mossi da una trasmissione diretta a ingranaggi e cardani, priva cioè di cinghie. Sia gli ingranaggi sia i doppi cuscinetti dei dischi risultano sovradimensionati per conferire alle parti in movimento la massima durata e resistenza alle sollecitazioni meccaniche, obiettivo perseguito anche collocando i dischi in posizione avanzata e protetta dal corpo stesso della falciatrice. In tal modo si ottimizza la sovrapposizione dei coltelli e se ne innalza la protezione da corpi estranei. Qualora però sassi o rocce rovinassero gli elementi di taglio la loro sostituzione appare in ogni caso agevole e veloce, grazie al sistema di attacco rapido “Ds”, acronimo di doppia sicurezza, che consente di operare anche in campo minimizzando i tempi morti. Cinque i modelli serie “Am”, ovvero “203 S”, “243 S”, “243 Cv”, 283 S” e “323 S”, con esigenze di potenza comprese fra i 37 e i 68 cavalli e con fronti lavorativi che partono dai due metri del modello di attacco salendo poi di 40 centimetri in 40 centimetri quando si passa ai modelli superiori. L’acronimo “Cv” indica l’eventuale presenza di un condizionatore che può operare con flagelli oscillanti d’acciaio posizionati a “V” quando si devono snervare foraggi densi e legnosi. Ai cinque modelli della “Am” se ne aggiungono poi altri cinque, sempre di tipo portato, facenti capo però alla nuova serie “ActiveMow”. Questa risulta composta da soluzioni di livello tecnologico superiore pur fondandosi sulla medesima impronta concettuale della serie minore, ovvero la tenuta stagna offerta dalla saldatura della barra e il sovradimensionamento degli elementi della trasmissione, anch’essa avulsa da cinghie. Silenziose e performanti, le “ActiveMow” contano su sospensioni laterali ad ampio campo di oscillazione, fatto che permette il loro utilizzo anche su piani sensibilmente inclinati rispetto a quello di avanzamento del trattore. Tale condizione si verifica per esempio quando si debba falciare l’erba di coste declivi pur marciando su strada. Gli otto dischi della barra sono azionati da una scatola di rinvio angolare posta dietro al tamburo distributore e operano, come nelle “Am”, al riparo di un telaio di protezione autoportante. Ciò assicura sfalci senza intasamenti anche operando a bordo campo. Sul fronte della sicurezza per i singoli elementi rotanti, anche le “ActiveMow” presentano il sistema anticollisione “SafeCut”, atto a proteggere individualmente i dischi contro corpi estranei assorbendone gli urti. Una spina elastica si sacrifica infatti in luogo del disco, il quale ruota automaticamente verso l’alto grazie a una guida filettata. La sostituzione della spina è pratica, veloce e può essere effettuata in campo dall’operatore, minimizzando in tal modo i tempi di fermo macchina. A completamento di tali soluzioni si affiancano poi cuscinetti a rulli conici il cui sovradimensionamento assicura un’elevata durata e un’ottimale trasmissione delle sollecitazioni. Terminato infine il lavoro in campo e giunta in fase di trasporto, la barra può essere posta in posizione verticale con un’inclinazione di cento gradi rispetto al piano di campagna. Ciò rende più agevoli gli spostamenti e conferisce all’attrezzatura una configurazione particolarmente compatta, aspetto utile anche nella successiva fase di rimessaggio. Anche le “ActiveMow” sono parche quanto a potenze richieste, spaziando dai 37 cavalli del modello d’attacco, l’”R 200”, dalla larghezza pari a duemila e 50 millimetri, fino ai 75 cavalli richiesti dalla top di gamma, ovvero la “R 360”, dal fronte operativo di tremila e 610 millimetri. I tre modelli intermedi, ovvero gli “R 240”, “R 280” ed “R 320”, richiedono rispettivamente potenze di 41, 55 e 68 cavalli presentando larghezze di lavoro di duemila e 440, duemila e 830 e tremila e 220 millimetri. Tutti e cinque i modelli contano su barre falcianti a dischi “SmartCut”, capaci di sovrapposizioni ottimali fra le traiettorie delle lame, prestandosi ottimamente sia allo spargimento largo dell’erba appena falciata, sia alla sua deposizione in andane. Di fatto, grazie al sistema “SmartCut” risulta massimizzata la sovrapposizione delle lame dei dischi divergenti, elevandone la qualità del taglio, mentre viene minimizzata quella dei dischi convergenti, ottimizzando il successivo flusso del foraggio. Grazie infine all’attacco regolabile delle falciatrici laterali alle parallele inferiori, la posizione degli organi falcianti può essere sempre impostata per produrre la sovrapposizione ottimale con le falciatrici portate anteriormente, rendendo le “ActiveMow” abbinabili a qualsiasi trattore e falciatrice frontale. Quando si vogliano però abbinare corpi frontali e posteriori, le soluzioni più flessibili e produttive risiedono nella nuova generazione di falciatrici “EasyCut”, con i suoi dieci modelli di attrezzature portate frontalmente e con i cinque modelli portati posteriormente, tutti fornibili anche nella versione con condizionatori a flagelli a “V”. Alle feature tecnologiche precedentemente esposte per le “ActiveMow”, le nuove “EasyCut” presentano diverse soluzioni specifiche, come per esempio il sistema “DuoGrip” che assicura la sospensione al baricentro della barra, quest’ultima guidata lateralmente dai bracci. I vantaggi di tali soluzioni si misurano in termini di pressione d’appoggio sull’intero fronte operativo della barra. I giri al minuto degli organi falcianti possono inoltre essere adattati velocemente grazie al pratico variatore manuale che offre due differenti velocità, ovvero 600 e 900 giri/minuto. Elevate le potenzialità lavorative, dal momento che abbinando le due top di gamma delle versioni anteriori e posteriori si raggiungono i sette metri e venti centimetri di fronte operativo. Le “F 360 Cr”, anteriori, e le “R 360”, posteriori, hanno infatti una larghezza di tre mila e 600 millimetri ciascuna. In tal caso, però, è necessario anche poter contare su trattrici più generose quanto a potenza, perché i due corpi falcianti messi insieme richiedono 165 cavalli. Assorbimenti di potenza che salgono quasi a 250 cavalli quando si adotta la triplice combinazione falciante proposta dalla serie “EasyCut B”, declinata nei modelli “870”, “890” e “1000” in funzione della larghezza operativa, raggiungendo il top di performance nel “Combi Float” per “EasyCut 1000 B”, accessoriabile sia con il condizionatore a flagelli d‘acciaio a V, “Cv”, sia con quello a rulli “Cr”. La deposizione dell’erba può infine essere larga oppure in andana, grazie alla combinazione di nastri di trasporto con a rulli acceleratori.